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Dicembre è sempre tempo di bilanci e obiettivi mal raggiunti, imprecazioni all’anno che se ne sta andando e grandi speranze per quello che sta arrivando. La verità è che ci piace fare un punto della situazione per dirci “che brave!” oppure “forse dobbiamo migliorare quella cosa lì“.  Non staremo a dire cose ovvie sul 2020 ma faremo un punto personale consapevoli che siamo state molto molto fortunate rispetto a tante altre persone.

Ci siamo auto intervistate, abbiamo risposto singolarmente alle stesse domande e per fortuna i nostri obiettivi per il 2021 non sono così distanti 🧡.

Com’è andato quest’anno?

FrancescaQuando a fine gennaio abbiamo ufficialmente inaugurato lo studio, dopo mille riunioni, rimuginazioni, mal di pancia e notti insonni a pensare come dare il via a questa nuova attività, non mi aspettavo che fosse tutto in discesa ma di certo non mi aspettavo (e chi poteva?!) una pandemia con annessi e connessi.

Però però. Tutto sommato, non mi sento di dire che quest’anno sia andato male! Anzi, ho fatto diverse cose nuove sia da sola che con Laura e mettendo tutto sulla bilancia non posso che essere soddisfatta.

Laura – Non starò a sciorinare quanto sia stato strano questo 2020 e per molti di sicuro uno degli anni peggiori, ma è stato per me anche il primo anno del nuovo studio, il primo anno di un cambiamento lavorativo importante. Per una che che ha la realizzazione lavorativa nei primi posti della classifica dei valori come me vuol dire soddisfazioni, gioie, un misto di emozioni positive e ansie non indifferenti. Per via del lockdown sono stata ferma fisicamente ma non si può dire lo stesso della mia testa che ha lavorato molto di più dei tempi considerati “normali”.  

Cosa è andato bene?

FrancescaSono convinta che avere un progetto comune da portare avanti sia stata un’àncora di salvezza, che mi ha aiutata a mantenermi positiva e proiettata verso il futuro, seppur incerto. Credo che da sola mi sarei buttata molto più giù!

Mettere insieme due teste è difficile e, anche se spesso ci scontriamo e discutiamo, la possibilità di confrontarci, oltre che sostenerci e spronarci a vicenda è il pregio di lavorare insieme a un’altra persona.

Laura – Io penso che sia andato bene quasi tutto. Io e Francesca non ci siamo ancora mandate a quel paese, che è già un buon traguardo per due che si conoscevano poco e hanno deciso di aprire e portare avanti un’attività durante una pandemia. Non ci siamo arricchite a dismisura ma nemmeno abbiamo fatto la fame, abbiamo avviato diversi progetti insieme e imparato a lavorare in coppia nonostante arrivassimo da anni di freelancitudine. Abbiamo in testa e un po’ sulla carta un sacco di progetti secondari e non abbiamo affatto voglia di smettere.

Nel frattempo ho venduto e comprato una casa e non potevo scegliere anno migliore vero? Comunque stare in un posto che ti piace quando sei costretta a stare chiusa in casa fa davvero la differenza

E cosa poteva andare meglio?

Francesca – Sarò sincera, per me può sempre andare tutto meglio. Sono una maledetta perfezionista e spesso non perdono niente, anche il minimo errore è capace di guastarmi l’umore. Però ogni tanto sono anche capace di guardare le cose con più distacco e concedere, a me e a chi mi sta intorno, qualche pacca sulla spalla.

Tra le cose che potevano senza dubbio andar meglio, ma che non è dipeso da noi, c’è la parte di corsi che avevamo in programma in studio. Mi piaceva molto l’idea di poter ospitare all’interno dei nostri spazi degli eventi; la vedo come una bella opportunità di networking che ci permetterebbe di allargare la rete di conoscenze e di crescere come persone oltre che come professioniste.

Laura – Un sacco di cose potevano andare meglio, potevamo avere la sala corsi piena ogni weekend, avere la possibilità di lavorare con aziende più grandi, più soldi per acquistare nuove attrezzature, uno stagista che ci facesse il caffè ogni giorno, potevo non prendere il Covid e stare meglio in generale con la salute, ma a qualcosa ci arriveremo fidatevi! 

L’idea migliore e l’idea peggiore?

Francesca – Sono contenta, nonostante le ritrosie iniziali, di aver dato vita a SyzyArt, i nostro progetto di poster. Stiamo ancora sperimentando ma forse è proprio questo il bello di questo progetto: poter fare qualcosa libero da commissioni. Provare, anche sbagliando, anche se non è tutto perfetto, concedendoci il lusso di lavorare divertendoci.

L’idea, non peggiore, ma forse non troppo riuscita è quella delle interviste sul blog. L’idea in sé è valida ma ho l’impressione che non l’abbiamo sviluppata nel migliore dei modi. Mi piacerebbe darle un’altra forma e rendere tutto più coinvolgente. Magari utilizzando il formato video, che è una di quelle cose su cui vorremmo “buttarci” di più. 

Laura – Le idee migliori arrivano sempre nei momenti di difficoltà, infatti penso che il nostro nuovo progetto sia stata una di queste.
Lavorare per i clienti è bello, soprattutto quando si parte da zero ma basta una piccola modifica per rovinare un progetto intero; “è tutto perfetto, mi cambieresti solo il verde mettendo il giallo?” “ti chiedo solo un’ultimissima variazione che non ti comporterà di sicuro molto lavoro, mi cambi il font del logo?”. Un progetto va visto nella sua totalità e le cose non sono inserite a gusto o a caso, tutto è stato studiato con criterio. Cambiare un colore può voler dire spesso scombinare tutti gli equilibri.
Avere un progetto personale ci ha dato la possibilità di essere libere di esprimerci senza regole imposte dall’esterno e per me è stata di sicuro una grande soddisfazione. 

La colonna sonora dell’anno?

Francesca – La musica è la cartina tornasole dei miei stati d’animo e riesce a risollevarmi sempre quando sono giù. Le canzoni che hanno accompagnato questo anno così strano sono un po’ malinconiche, un po’ rock ed altre più pop e danzerecce. Quelle che ho ascoltato di più, in loop e ad alto volume? 

 

Laura – La colonna sonora dell’anno è sicuramente una canzone Indie! Quel misto tra tristezza, nostalgia e squilibrio che hanno caratterizzato tutto il 2020, se ne dovessi scegliere una sceglierei “Cerchi” degli Eugenio in via di Gioia.  

Puoi ascoltarle tutte insieme ad altre nella nostra Syzy playlist 2020 qui.

Come vediamo il nostro 2021? Quali sono gli obiettivi e i desideri per l’anno prossimo?

Francesca Sempre nell’ottica di crescere e migliorare, vorrei che il 2021 fosse all’insegna delle collaborazioni. Lavorare sempre con più persone per entrare in contatto con più punti di vista e poter affrontare progetti sempre più variegati.

Vorrei dedicare più tempo alla formazione e alla ricerca personale ma anche convincermi che qualcosa posso insegnarlo pure io e quindi lanciarmi con un corso o, meglio ancora, un workshop.

E poi, una cosa su cui vorrei lavorare è la tendenza a procrastinare slegandomi un po’ dall’idea di perfezione che vorrei sempre raggiungere, che troppo spesso mi blocca, per paura di sbagliare.

Laura – Da qualche settimana ho intrapreso un percorso di crescita personale e autostima che si ripercuoterà sicuramente anche sul mio lavoro. Il 2020 mi ha insegnato soprattutto che avere degli obiettivi a lungo termine è inutile e dannoso soprattutto perché non possiamo controllare tutto. Meglio averne di piccoli, misurabili e precisi. Vorrei abbattere un po’ il muro di insicurezza che mi porto dietro da anni mettendomi in gioco con dei piccoli corsi online (come docente), vorrei ampliare le mie conoscenze sia a livello personale che lavorativo, persone in grado di farmi crescere, rimproverandomi quando necessario. Vorrei portare avanti il progetto dei poster e farlo diventare sempre di più una parte importante del mio/nostro lavoro.   

La cosa che sicuramente faremo di più sarà rimanere sorridenti come in questa foto estiva!

Un Buon 2021 a tutti da Laura e Francesca.

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Laura & Francesca

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